venerdì 10 maggio 2013

Alessandro Goldoni


Cari colleghi, ho quasi 56 anni e ormai 30 di carriera. Ho lavorato in vari giornali, tra i quali, cito i più importanti, il Corriere della Sera, Il Resto del Carlino, l‘Europeo. Ho pubblicato qualche libro: "Di mamme ce n’è una sola, anzi nove" (Sonzogno), "Resti in linea" (Rizzoli), "2029" (Mursia). Aggiungo un’esperienza in un importante ufficio stampa....


Quando mi chiedono: faresti ancora il giornalista? rispondo sì, pur con qualche “se” e un grande “ma”. Scrivere è sempre il mestiere più bello del mondo, SE ci metti l’anima; SE il tuo lavoro viene ripagato con un equo compenso; SE la tua professionalità viene valutata obiettivamente. Rifarei il giornalista MA senza rinunciare alla mia libertà e dignità. Oggi, questi fondamentali della professione, sono a rischio. Vedo in giro tanti colleghi giovani e di talento, costretti a lavorare per pochi miserabili euro, in fretta e male, in un contesto “usa e getta” che per decenza viene definito precariato. Oggi mi sono candidato forte di una convinzione: o si difende il nostro mestiere insieme, giornalisti garantiti, freelance e precari, o la decadenza è inevitabile.


L’ORDINE CHE VORREI...

Un ordine più inclusivo, che tuteli la professionalità e la dignità di chi lavora senza contratto. Che vigili sulla galassia dei nuovi media (mi riferisco soprattutto al web) spesso troppo frettolosamente chiamati “d’informazione”. Che promuova la formazione. Oggi, fare il giornalista non è “sempre meglio che lavorare” dovrebbe essere “lavorare al meglio”.

PERCHE’ VOTARE I FREE CCP…

Perché è un nuovo equipaggio giovane, motivato e la sua impazienza, fatemi citare Khalil Gibran, attende il vento con le vele spiegate.  

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