domenica 11 luglio 2010

Cesura, censurae, censura, censuram?

Seconda puntata della rubrica-riflessione dei Free C.C.P. sul mondo dell'informazione e del giornalismo.
Nicola Borzi, membro del CdR del Sole 24 Ore, scrive al collega Christian Rocca, ex Foglio.

LETTERA DI NICOLA BORZI INVIATI AI COLLEGHI DEL SOLE 24 ORE
Rocca,
Ti scrivo da collega a collega e non come rappresentante del Comitato di Redazione.
Ti scrivo per dirti che credevo di averle viste tutte, in quasi vent'anni di professione, ma mi sbagliavo. Disturbo il tuo lavoro di "inviato multimediale" del nostro giornale con una email che ti giungerà totalmente inaspettata, visto che in questo primo mese di lavoro al "Sole 24 Ore" non abbiamo avuto modo di conoscerci personalmente. Devo dirtelo, per onestà: non ci tengo a conoscerti personalmente. Ti leggo da molti anni ormai, prima sul "Foglio", poi sul tuo blog "Camillo", oggi sul mio stesso giornale e quel che leggo mi basta - e avanza, purtroppo -.



All'epoca il "New York Times", un giornale liberal (parola e categoria che, lo so bene, tu non ami) scrisse "United States should stop using white phosphorus". Tu sul tuo blog dicesti che si trattava di "un serio ed equilibrato editoriale del Times sulla questione fosforo bianco a Falluja. Non dice che tutta l'impostazione di Rainews non stava in piedi, ma riconosce che si tratta di un'arma legale che sarebbe molto meglio che gli Stati Uniti non usassero".

Ieri sul nostro giornale tu hai scritto che "una delle ormai leggedarie regole di ingaggio" date da Mattis ai suoi Marines in Iraq era «Sono venuto in pace. Non ho portato l'artigliera. Ma, con le lacrime agli occhi, vi giuro che se provate a fottermi vi ucciderò tutti».

Vorrei sperare che tu abbia avuto presente, quando hai riportato queste dichiarazioni - che mi paiono degne di un dialogo tra cowboy sbronzi in un saloon di Abilene più che di un Capo di Stato maggiore della prima potenza mondiale -, che quel "vi ucciderò tutti" è probabilmente - anzi, sicuramente - costato qualche migliaio di vite umane.

Molte vite erano di vecchi, donne e bambini inermi di Fallujah, non di insorti o di terroristi. Vittime civili che si sono aggiunte alle altre decine e decine di migliaia (tra 95 e oltre 105mila) di una guerra costruita sulle menzogne, di una guerra assurda e inutile. I loro corpi sono stati ridotti dal fosforo bianco come quelli "scossi e cotti" che appaiono sulle pagine web del sito dell'inchiesta di Ranucci e Torrealta.

Purtroppo credo che a te, alla tua idea "embedded" di giornalismo, alla tua visione militante e assolutamente "partisan" della professione, di quelle donne e bambini non freghi assolutamente nulla. Non a caso la tua strenua difesa delle guerre della premiata ditta Bush, Cheney & Rumsfeld in Iraq e Afghanistan prosegue ancora - purtroppo anche sul mio giornale (perché è anche, in microscopica parte, il mio) -. Con altri mezzi. Ma con gli stessi toni che usavi nel 2004 e nel 2006.

La libertà di questo nostro giornale, Rocca, ti consente di scrivere pure quello che vuoi. Come rappresentante sindacale mi batterò sempre e comunque perché la tua libertà professionale e i tuoi diritti siano inattaccabili.

Da collega a collega, però, mi prendo la stessa libertà che è garantita a te (anche, per quello che ci compete, dal CdR di cui faccio parte) per dirti quello che penso dei tuoi articoli: "Not in my name". Il tuo giornalismo non sarà mai il mio.

2 commenti:

  1. Che noia, più di tremila battute per dire: "ehi, ti sei dimenticato di dare un'informazione essenziale nel tuo pezzo: l'uso del fosforo bianco". O dietro c'è piuttosto un ancor più banale antiamerianismo? Da che parte sta questo qua, coi terroristi o con chi li combatte???

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  2. Forse nonhai capito che sta dalla parte dei civili ... leggi bene. Oppure per te va bene che muoiano anchi i civili. Se rispondi di si, allora tu sei sicuramente in immortale!

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