lunedì 10 ottobre 2011

Dopo Firenze, le nuove iniziative


La bozza della Carta di Firenze c’è. Arrivata dopo due giorni di lavori di quasi quattrocento giornalisti arrivati al teatro Odeon per la manifestazione «Giornalismi e giornalisti: libera stampa liberi tutti». La due giorni, organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, in collaborazione con Fnsi, Assostampa Toscana e Odg Toscana, ha visto collegati oltre 4000 utenti unici anche nella diretta streaming organizzata da Intoscana.it. Al termine della manifestazione, i colleghi arrivati da tutta Italia hanno approvato per acclamazione la bozza della nuova carta deontologica (scarica la bozza e scarica l'ordine del giorno "politico" approvato) che dovrà disciplinare forme di lealtà e collaborazione tra colleghi per porre un primo argine allo sfruttamento indiscriminato.

Un atto importante per tutta la categoria, che ha visto anche la partecipazione del presidente della Fieg, Carlo Malinconico. «Il compenso dei giornalisti deve essere proporzionato alla qualità e quantità del lavoro prestato» ha detto Malinconico nel corso di una tavola rotonda organizzata all’Odeon alla quale hanno partecipato anche il segretario dell'ordine nazionale dei giornalisti Giancarlo Ghirra, il segretario della Fnsi Franco Siddi e l'on. Enzo Carra, relatore del disegno di legge sull’equo compenso. Malinconico ha apprezzato l'intento di un altro strumento che si profila a tutela dei non contrattualizzati: la proposta di legge, il cui relatore alla Camera, Enzo Carra ipotizza l'approvazione entro l'inizio del prossimo anno, che prevede equità retributiva per tutti gli iscritti all'albo.

«La ‘Carta di Firenze’ – ha detto il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino – è un documento importante, ma nodo di tutto sta nelle ultime righe: e cioè che la violazione della carta comporta l'avvio di un procedimento disciplinare davanti all'Ordine dei giornalisti. Ma non deve essere certo intesa come un'iniziativa punitiva nei confronti di capiservizio, caporedattori o direttori bensì come una garanzia proprio a loro tutela, lo strumento attraverso il quale difendere la dignità di tutti i giornalisti, precari e non, e quindi anche la loro e di tutti i colleghi».

«La Carta di Firenze – ha detto il coordinatore del gruppo sul precariato Odg, Fabrizio Morviducci – non è la panacea di tutti i mali del precariato, ma ha il pregio di nascere da colleghi che vivono direttamente questa condizione professionale. Alle aperture della Fieg su questo terreno ora però seguano atti concreti: gli editori sottoscrivano la 'Carta'. La manifestazione di Firenze non esaurisce il nostro lavoro. Forti della rete nazionale creata all’Odeon, apriremo un forum su internet per monitorare le varie situazioni di difficoltà e per stare in contatto coi colleghi. Si confronteranno situazioni, dinamiche lavorative, contratti di lavoro. Una condivisione totale per essere consapevoli e informati su quello che accade. E non escludiamo neanche nuove iniziative collettive».

Anche il presidente della Regione, Enrico Rossi ha promesso il suo sostegno: insieme al gruppo di lavoro sul precariato dell’Ordine nazionale dei giornalisti, la Regione studierà forme anche sperimentali di contrasto al precariato giornalistico. Rossi ha incontrato a Palazzo Strozzi Sacrati il presidente Enzo Iacopino, il segretario Ghirra, il coordinatore del gruppo di lavoro sul precariato, Fabrizio Morviducci, il presidente di Assostampa toscana, Paolo Ciampi, oltre a una delegazione di precari composta da Giulio Gori (Toscana) e Martina Zambon (Veneto) offrendo la disponibilità della Regione per lo studio di forme di intervento che abbiano questi stessi obiettivi e che potrebbero essere avviare sperimentalmente in Toscana.

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