mercoledì 5 ottobre 2011

CGIL Piacenza e ASER-FNSI: “Lavoro piu' dignitoso per facchini e giornalisti precari”


Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa”. Dignità. Questa è stata la parola d'ordine dell'incontro promosso a Piacenza da Cgil e Aser-Fnsi che hanno reso noto, partendo dall'articolo 36 della Costituzione, le iniziative messe in campo per la IV Giornata internazionale del lavoro dignitoso che cade il 7 ottobre. Sindacato confederale, con le categorie dei trasporti (Filt) e degli 'atipici' (Nidil), insieme al sindacato unitario dei giornalisti (Associazione Stampa ER, FNSI) hanno deciso di “dedicare la giornata del 7 ottobre al lavoro poco dignitoso dei facchini del Polo Logistico di Piacenza e dei giornalisti precari” hanno spiegato Paolo Chiappa della Camera del Lavoro di Piacenza, Camillo Galba della giunta Fnsi e Mattia Motta del direttivo Aser. Si è parlato di giornalisti precari “pagati poco e male”, di condizioni di lavoro che cozzano con “il ruolo di primaria importanza” che rivestono i precari nei giornali e non solo. “Nei giornali locali, su tre articoli che si guadagnano la prima pagina del giornale, due sono scritti da collaboratori precari pagati a pezzo, questo per rispondere a chi sostiene che i giornalisti precari non si occupano di notizie importanti”.

FACCHINI – La Cgil ha reso noto che il 7 ottobre partirà a Piacenza l'iniziativa “Un camper di diritti”, ossia un ufficio sindacale 'mobile' che partirà dall'area logistica di Monticelli per arrivare al Polo di Le Mose – dove trovano sede diversi hub di giganti della logistica – con l'obiettivo di far emergere quelle situazioni di lavoro indegne venute alla luce in questi mesi.

GIORNALISTI – Il 7 ottobre è una tappa fondamentale del percorso intrapreso dall'Aser verso un lavoro più dignitoso dei giornalisti precari. Due gli appuntamenti a Firenze per quella data. Al Cinema Odeon è in programma una due-giorni dal titolo “Giornalisti e giornalismi”. L'obiettivo è dar vita alla ‘Carta di Firenze’, uno strumento deontologico innovativo per disciplinare modelli virtuosi. La carta normerà condotte e comportamenti che potranno diventare anche oggetto di procedimento disciplinare ordinistico o sindacale in caso di violazione. Inoltre, negli stessi giorni, FNSI con tutta la sua Commissione Lavoro Autonomo, sara' protagonista di un seminario internazionale con i sindacati dei giornalisti d'Europa. Al centro dell'incontro un'equa retribuzione del lavoro giornalistico precario.

Galba ha sottolineato gli aspetti più critici della manovra per quel che concerne il lavoro giornalistico. “Con la Cgil ci siamo visti il 3 ottobre 2009 per la manifestazione contro la legge-bavaglio, e ora siamo ancora qui in una situazione analoga” ha detto Galba citando la norma che rischia di mettere il bavaglio al web e alla cronaca giudiziaria. Il sindacato unitario dei giornalisti ha poi ringraziato la Cgil di Piacenza “per aver pensato al lavoro giornalistico come uno di quelli più disastrati e aver dato vita a questa iniziativa”. Le norme inserite dal Governo nella manovra economica partorita ad agosto, non fanno che aggravare la situazione del lavoro giornalistico. “Si introduce la possibilità di riprendere in video i propri dipendenti: non si capisce come si possa conciliare questa norma con i giornalisti che sono tenuti al segreto professionale sulle fonti – ha sottolineato Galba –. Si parla dell'obbligo dell'assicurazione per gli eventuali danni arrecati dal collaboratore all'editore, ma come fa uno a farsi un'assicurazione quando prende cinque euro al pezzo? Si vuole introdurre la partita Iva obbligatoria per i non contrattualizzati, ma al di sotto di una certa soglia questa è un costo più che un'opportunità”. Le attuali condizioni dei giornalisti precari “espongono i colleghi ad una ricattabilità strisciante” ha aggiunto Galba che, al termine, ha reso noti gli ultimi sviluppi della vertenza con Telemec spa su Teleducato Piacenza. “Abbiamo firmato il contratto di solidarietà – ha detto – ed il primo giorno di applicazione è stato subito violato dall'editore”.

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