martedì 16 febbraio 2010

Il collaboratore mascherato

Dalle ispezioni INPGI del 2009 è emerso che 20 editori facevano svolgere la mansione di redattore a giornalisti che risultavano invece collaboratori autonomi...Insomma... ça va sans dire... http://www.francoabruzzo.it/

Anche nel 2009 gli ispettori dell'Inpgi hanno colto in castagna un po' di editori, rei di abusi vari sotto forma di mancata messa in regola e sfruttamento dei non contrattualizzati oltre che del sempre annesso mancato versamento dei contributi previdenziali. Le cifre da recuperare e le conseguenti sanzioni da incassare non sono gigantesche, ma non sono neppure da buttare.
Nella prima metà del 2009 sono stati "cuccati" 9 editori:
- Società Cooperativa Il Foglio Quotidiano, di Milano: l'omissione e l'evasione dei versamenti contributivi sono pari a 279.131 euro, più 160.344 euro di sanzioni.
- La Prealpina srl, di Varese: finto lavoro autonomo di due colleghi più contributi non versati anche per altri, per un totale di 215.759 euro più 118.573 di sanzioni.
- Davide Srl, Varese, società che edita l'inserto domenicale della Prealpina: solo 4.9077 euro di contributi non versati e 2.849 di sanzioni.
- Eplos srl, di Varese: realizza l'edizione del lunedì della Prealpina: 6 pubblicisti fatti passare per collaboratori mentre invece sono un redattore e cinque collaboratori fissi, per un totale di 104.724 euro di contributi da recuperare più 61.692 di sanzioni.
- Provincia di Brescia: una pubblicista addetta stampa della Provincia spacciata per collaboratrice. Morale: 82.510 euro di contributi da pagare e 45.920 da pagare come sanzioni.
- Società cooperativa Edizioni Narvalo, Milano, che nel 2008 ha rilevato le testate Aqua e Subaqua: redattrice spacciata per collaboratrice, con solo 3.852 euro da pagare come contributi non versati e 798 di sanzioni.
- Edizioni Madre srl, Brescia: nella veste di service editoriale realizza il periodico Madre per Il Messaggero di S. Antonio. Miracolo: un direttore spacciato come collaboratore autonomo e contribuiti pagati ad altro ente per una collega pubblicista, e perciò 58.045 euro di contributi arretrati e 26.643 di sanzioni.
- Comune di Brescia: tre redattori dell'ufficio stampa spacciati per collaboratori autonomi. Morale: 191.456 euro di contributi arretrati e 105.473 di sanzioni.
Editoriale Bresciana spa, Brescia: scorrettezze varie per un totale di 138.089 euro di contributi non pagati e 91.778 di sanzioni.
Gli editori "beccati" nella seconda metà dell'anno sono 11:
- Provincia di Varese: due redattori dell'ufficio stampa spacciati per collaboratori autonomi e versamenti previdenziali all'Inpdap anziché all'Inpgi, per un totale di 71.399 euro di contributi dovuti e 27.643 di sanzioni.
- Edizioni Brescia spa, a Brescia, società che edita il quotidiano "Brescia Oggi": disinvoltura nei contributi, con la conseguenza di doverne pagare 72.835 euro di contributi non versati e 38.824 di sanzioni.
- Maxim Italia srl, di Milano, editrice del mensile "Maxim": tre colleghi camuffati da collaboratori autonomi e allegria nei contributi previdenziali, per un totale di 68.657 euro di arretrati e 12.583 di sanzioni.
- Edizioni del gusto spa, di Milano, editrice di "Le vie del gusto", "Gap casa" e "Wine passion": quattro colleghi camuffati con scarso gusto come collaboratori autonomi e buchi nei contributi, motivo per cui l'editore deve pagare 98.094 euro di contributi e 60.660 a titolo di sanzioni.
- Monradio srl, di Milano, titolare dell'emittente radiofonica "Radio 101": tre colleghi pubblicisti camuffati da collaboratori esterni mentre invece erano dei redattori a tempo pieno, più qualche buco nei versamenti previdenziali, per un totale di 82,071 euro di arretrati e 43.546 di sanzioni.
- Design diffusion edizioni srl, di Milano: nome all'inglese, ma disinvoltura all'italiana. Edita ben 16 testate giornalistiche tramite contratto di affitto con la Design Diffusion sas di Maria Luisa Ferraro&C. Otto redattori trattati da collaboratori autonomi, un collaboratore fisso fatto passere per volenteroso amante della cessione dei diritti d'autore, più errori nei contributi. Morale: 332.465 euro di contributi da pagare e 155.651 di sanzioni a favore dell'Inpgi1, più 3.713 euro di contributi e 592 di sanzioni a favore dell'Inpgi2.
- Radio News network srl, di Milano, titolare di "Radio 105": tre redattori trattati da collaboratori autonomi e contributi non versati per altri quattro, per un totale di 19.490 euro di contributi da pagare e 10.682 di sanzioni.
- Sergio Chiesa srl, di Milano: service per testate di informazione sportiva e per testate che si occupano di programmazioni televisive. Ben 33 redattori camuffati da collaboratori autonomi più stranezze varie nei versamenti contributivi. Conclusione: una stangata da 742.048 euro di contributi da versare e 381.186 di sanzioni.
- Mercurius network srl, di Milano: si occupa del settore rapporti tra laureati in cerca di lavoro e aziende in cerca di laureati. Un collaboratore fisso trattato da saltuario. Appena 712 euro di contributi da versare e 105 di sanzioni.
- S.E.I. srl, di Milano, service per la società Media V srl, editrice di "Vero", "Top", "Vero Salute", "Vero Cucina" e "Vera". Tra tante cose "vere", il falso di 10 redattori trattati da collaboratori autonomi, motivo per cui gli ispettori hanno cucinato un piatto da 69.433 euro di contributi da pagare e 13.814 di sanzioni.
- Media V srl, di Milano: editrice delle testate nominate nel capoverso precedente dedicato al service S.E.I. srl, con disordine contributivo vario, pari a 160.273 euro di mancati versamenti all'Inpgi e 10.196 euro di sanzioni.

Probabilmente tutto ciò è, molto italianamente e dati i tempi che corrono, solo la punta dell'iceberg. Punta indicativa dell'andazzo fin troppo scorretto degli editori. Quello che gli ispettori riescono ad accertare e poi a fare arrivare alle casse dell'Istituto è certamente molto meno del dovuto, cioè molto meno di quello che pagherebbero gli editori all'Inpgi se fossero tutti corretti. Campa cavallo mio che l'erba cresce.....
Ultima considerazione: la presenza di così tante società editrici "evasive" nella città di Milano si potrebbe forse prestare allo slogan "Milano ladrona". Solo in campo editoriale
?
Pino Nicotri, consigliere generale INPGI per www.senzabavaglio.info

6 commenti:

  1. C'è anche di peggio direi, visto che a Bologna alcuni colleghi diventati già professionisti dopo aver frequentato una scuola di giornalismo, pur di entrare in una redazione fanno ancora degli stage gratuiti sfruttando le convenzioni con l'università...complimenti a chi svendendo il proprio lavoro ammazza un mercato già asfittico e complimenti alla testata che per inciso è una di quelle che sulle sue pagine fa le battaglie contro il precariato...ma che serietà è questa?

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  2. L'odg dov'è in questi casi?

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  3. antonietta Maria Usardi8 marzo 2010 alle ore 19:43

    ciao,

    io vorrei presentare il caso periodico italiano che non paga i suoi collaboratori.
    attendo indicazioni su come fare.
    grazie

    antonietta usardi

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  4. Periodico Italiano - LADRI http://periodicoitaliano.info

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  5. periodicoitaliano.it vorrei capire a chi bisogna rivolgersi perche' vengano fatti degli accertamenti e i collaboratori vengano pagati e non sfruttati. Grazie

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  6. come non quotare e come non rattristarsi di fronte a questi racconti. anche io conosco tanti casi e ad oggi ogni volta che emetto fattura devo attaccarmi al telefono e insistere per mesi prima di vedermi accreditato quanto dovuto.

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