Dalle ispezioni INPGI del 2009 è emerso che 20 editori facevano svolgere la mansione di redattore a giornalisti che risultavano invece collaboratori autonomi...Insomma... ça va sans dire... http://www.francoabruzzo.it/
Anche nel 2009 gli ispettori dell'Inpgi hanno colto in castagna un po' di editori, rei di abusi vari sotto forma di mancata messa in regola e sfruttamento dei non contrattualizzati oltre che del sempre annesso mancato versamento dei contributi previdenziali. Le cifre da recuperare e le conseguenti sanzioni da incassare non sono gigantesche, ma non sono neppure da buttare.
Nella prima metà del 2009 sono stati "cuccati" 9 editori:
- Società Cooperativa Il Foglio Quotidiano, di Milano: l'omissione e l'evasione dei versamenti contributivi sono pari a 279.131 euro, più 160.344 euro di sanzioni.
- La Prealpina srl, di Varese: finto lavoro autonomo di due colleghi più contributi non versati anche per altri, per un totale di 215.759 euro più 118.573 di sanzioni.
- Davide Srl, Varese, società che edita l'inserto domenicale della Prealpina: solo 4.9077 euro di contributi non versati e 2.849 di sanzioni.
- Eplos srl, di Varese: realizza l'edizione del lunedì della Prealpina: 6 pubblicisti fatti passare per collaboratori mentre invece sono un redattore e cinque collaboratori fissi, per un totale di 104.724 euro di contributi da recuperare più 61.692 di sanzioni.
- Provincia di Brescia: una pubblicista addetta stampa della Provincia spacciata per collaboratrice. Morale: 82.510 euro di contributi da pagare e 45.920 da pagare come sanzioni.
- Società cooperativa Edizioni Narvalo, Milano, che nel 2008 ha rilevato le testate Aqua e Subaqua: redattrice spacciata per collaboratrice, con solo 3.852 euro da pagare come contributi non versati e 798 di sanzioni.
- Edizioni Madre srl, Brescia: nella veste di service editoriale realizza il periodico Madre per Il Messaggero di S. Antonio. Miracolo: un direttore spacciato come collaboratore autonomo e contribuiti pagati ad altro ente per una collega pubblicista, e perciò 58.045 euro di contributi arretrati e 26.643 di sanzioni.
- Comune di Brescia: tre redattori dell'ufficio stampa spacciati per collaboratori autonomi. Morale: 191.456 euro di contributi arretrati e 105.473 di sanzioni.
Editoriale Bresciana spa, Brescia: scorrettezze varie per un totale di 138.089 euro di contributi non pagati e 91.778 di sanzioni.
Gli editori "beccati" nella seconda metà dell'anno sono 11:
- Provincia di Varese: due redattori dell'ufficio stampa spacciati per collaboratori autonomi e versamenti previdenziali all'Inpdap anziché all'Inpgi, per un totale di 71.399 euro di contributi dovuti e 27.643 di sanzioni.
- Edizioni Brescia spa, a Brescia, società che edita il quotidiano "Brescia Oggi": disinvoltura nei contributi, con la conseguenza di doverne pagare 72.835 euro di contributi non versati e 38.824 di sanzioni.
- Maxim Italia srl, di Milano, editrice del mensile "Maxim": tre colleghi camuffati da collaboratori autonomi e allegria nei contributi previdenziali, per un totale di 68.657 euro di arretrati e 12.583 di sanzioni.
- Edizioni del gusto spa, di Milano, editrice di "Le vie del gusto", "Gap casa" e "Wine passion": quattro colleghi camuffati con scarso gusto come collaboratori autonomi e buchi nei contributi, motivo per cui l'editore deve pagare 98.094 euro di contributi e 60.660 a titolo di sanzioni.
- Monradio srl, di Milano, titolare dell'emittente radiofonica "Radio 101": tre colleghi pubblicisti camuffati da collaboratori esterni mentre invece erano dei redattori a tempo pieno, più qualche buco nei versamenti previdenziali, per un totale di 82,071 euro di arretrati e 43.546 di sanzioni.
- Design diffusion edizioni srl, di Milano: nome all'inglese, ma disinvoltura all'italiana. Edita ben 16 testate giornalistiche tramite contratto di affitto con la Design Diffusion sas di Maria Luisa Ferraro&C. Otto redattori trattati da collaboratori autonomi, un collaboratore fisso fatto passere per volenteroso amante della cessione dei diritti d'autore, più errori nei contributi. Morale: 332.465 euro di contributi da pagare e 155.651 di sanzioni a favore dell'Inpgi1, più 3.713 euro di contributi e 592 di sanzioni a favore dell'Inpgi2.
- Radio News network srl, di Milano, titolare di "Radio 105": tre redattori trattati da collaboratori autonomi e contributi non versati per altri quattro, per un totale di 19.490 euro di contributi da pagare e 10.682 di sanzioni.
- Sergio Chiesa srl, di Milano: service per testate di informazione sportiva e per testate che si occupano di programmazioni televisive. Ben 33 redattori camuffati da collaboratori autonomi più stranezze varie nei versamenti contributivi. Conclusione: una stangata da 742.048 euro di contributi da versare e 381.186 di sanzioni.
- Mercurius network srl, di Milano: si occupa del settore rapporti tra laureati in cerca di lavoro e aziende in cerca di laureati. Un collaboratore fisso trattato da saltuario. Appena 712 euro di contributi da versare e 105 di sanzioni.
- S.E.I. srl, di Milano, service per la società Media V srl, editrice di "Vero", "Top", "Vero Salute", "Vero Cucina" e "Vera". Tra tante cose "vere", il falso di 10 redattori trattati da collaboratori autonomi, motivo per cui gli ispettori hanno cucinato un piatto da 69.433 euro di contributi da pagare e 13.814 di sanzioni.
- Media V srl, di Milano: editrice delle testate nominate nel capoverso precedente dedicato al service S.E.I. srl, con disordine contributivo vario, pari a 160.273 euro di mancati versamenti all'Inpgi e 10.196 euro di sanzioni.
Probabilmente tutto ciò è, molto italianamente e dati i tempi che corrono, solo la punta dell'iceberg. Punta indicativa dell'andazzo fin troppo scorretto degli editori. Quello che gli ispettori riescono ad accertare e poi a fare arrivare alle casse dell'Istituto è certamente molto meno del dovuto, cioè molto meno di quello che pagherebbero gli editori all'Inpgi se fossero tutti corretti. Campa cavallo mio che l'erba cresce.....
Ultima considerazione: la presenza di così tante società editrici "evasive" nella città di Milano si potrebbe forse prestare allo slogan "Milano ladrona". Solo in campo editoriale?
Pino Nicotri, consigliere generale INPGI per www.senzabavaglio.info
C'è anche di peggio direi, visto che a Bologna alcuni colleghi diventati già professionisti dopo aver frequentato una scuola di giornalismo, pur di entrare in una redazione fanno ancora degli stage gratuiti sfruttando le convenzioni con l'università...complimenti a chi svendendo il proprio lavoro ammazza un mercato già asfittico e complimenti alla testata che per inciso è una di quelle che sulle sue pagine fa le battaglie contro il precariato...ma che serietà è questa?
RispondiEliminaL'odg dov'è in questi casi?
RispondiEliminaciao,
RispondiEliminaio vorrei presentare il caso periodico italiano che non paga i suoi collaboratori.
attendo indicazioni su come fare.
grazie
antonietta usardi
Periodico Italiano - LADRI http://periodicoitaliano.info
RispondiEliminaperiodicoitaliano.it vorrei capire a chi bisogna rivolgersi perche' vengano fatti degli accertamenti e i collaboratori vengano pagati e non sfruttati. Grazie
RispondiEliminacome non quotare e come non rattristarsi di fronte a questi racconti. anche io conosco tanti casi e ad oggi ogni volta che emetto fattura devo attaccarmi al telefono e insistere per mesi prima di vedermi accreditato quanto dovuto.
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