martedì 29 giugno 2010

Cronache da Roma

Cari colleghi e colleghe, i nostri tre eletti all'Odg nazionale (Paolo Tomassone, Claudio Visani e Antonella Cardone) hanno esordito la scorsa settimana a Roma nella prima riunione plenaria. Come tutti i veterobaracconi italiani che si rispettino non sono mancati i soliti giochi di nomi e di cariche. Equilibri e strategie che i candidati del Free CCP, insieme ad altri coordinamenti, cercano di intaccare a suon di raccolta firme e alleanze con chi ha a cuore la questione dei "non assunti".
Ecco una breve cronaca delle due giornate romane scritta dalla nostra consigliera Cardone

Promesse disattese e una partita tutta da giocare
Le promesse elettorali dei due principali candidati a presidente (Enzo Iacopino, area centrodestra; e Giorgio Balzoni, area centrosinistra) prevedevano che freelance venissero inseriti nell'Esecutivo (l'organo a cinque membri che governa l'Ordine): una persona secondo la destra (il professionista toscano Fabrizio Morviducci), due persone secondo la sinistra (Saverio Paffumi, professionista lombrado, e Paolo Tomassone, pubblicista emiliano-romagnolo).
Il valore simbolico e operativo di una presenza "diversa", si spiega da solo osservando quanto i due schieramenti abbiano fatto a gara per sventolare la bandiera più grande della "difesa dei precari". A Consiglio chiuso, come temevano, nell'ambito dell'accordone tra le due aree sono stati fatti fuori proprio i candidati freelance. A luglio si voterà ancora per altri due posti, non tutto è perduto.
Noi tre consiglieri freelance (Antonella Cardone, Paolo Tomassone e Claudio Visani), per fortuna non siamo gli unici a reclamare la rappresentanza più efficace possibile nel massimo Organo che regolamenta la nostra professione. Abbiamo trovato tanti Consiglieri che la pensano come noi, precari e non, giovani e non, pieni di voglia di ravvivare l'Ordine e portatori di aria fresca. Abbiamo raccolto 14 loro firme sulla proposta di non dare ai Consiglieri il gettone di presenza per la seduta dell'altro giorno. Al momento del voto per l'Esecutivo, abbiamo avuto modo di "contare" il sostegno che abbiamo in Consiglio, e siamo saliti a 21.
Ora come gruppo trasversale (stiamo scegliendo il nome, tra "Giornalisti Terzo Millennio" e "Nuovi giornalismi") ci muoveremo affinchè i diritti di rappresentanza dei freelance vengano rispettati. Non solo in Esecutivo, ma anche nelle quattro Commissioni (i "ministeri") e nei gruppi di lavoro tematici. Il lavoro che ci aspetta nei prossimi tre anni è dunque immane. L'inizio non è stato affatto benaugurante, ma la consapevolezza dell'urgenza e dell'improcrastinabilità delle riforme da fare ce l'abbiamo tutta.

3 commenti:

  1. si potrebbe scegliere il nome con un sondaggio sul blog, quelli scelti mi sembrano senza molta verve

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  2. Ci sono un po' di aggiornamenti sul fronte maggioranza: è stata ritirata in via definitiva la candidatura del freelance toscano Fabrizio Morviducci, al posto suo, Iacopino proporrebbe Maria Chiara Aulisio, caposervizio al Mattino di Napoli.
    Al momento, dunque, zero precari canidati ufficialmente.
    Bisogna che si riaprano del tutto i giochi, di modo che o Saverio Paffumi o Paolo Tomassone rientrino nella partita.
    Il sondaggio sul blog non è male, ma tecnicamente i consiglieri votabili ed eleggibili sono 155!!!!!

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  3. ah però, bella guerra a Roma!!!!!!!!!!!!

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