mercoledì 15 dicembre 2010

Ciao Simone

Sono tanti i colleghi che si incontrano per Bologna, tutti a consumare la suola delle scarpe e a cercare di dare il meglio di sè. Simone era uno di questi, giovane giornalista della Dire Emilia Romagna, ha svolto il suo mestiere sempre al meglio nonostante la sua battaglia contro la malattia che durava ormai da tre anni.
Simone purtopppo non è più tra noi. Il Free Ccp si stringe attorno ai suoi cari per la perdita non solo di un bravo collega ma di un ragazzo che ci ha lasciato troppo presto.

Qui sotto il ricordo del suo caporedattore Marco Sacchetti e del suo direttore Giuseppe Pace

Una solida formazione classica; una scrittura brillante, unrigore infrangibile, intransigente nella gestione delle notizie e delle fonti. Questo era Simone da giornalista. Con l'uomo ho scambiato libri e salsicce, le seconde mangiate insieme allagriglia a Ferragosto scorso, quando eravamo insieme al lavoro a Bologna. Accetto' la mia corte, la corte di un'azienda rispettabile macertamente piu' piccola della Gazzetta dello Sport, che lo volevaassumere a Milano. Me lo disse anni dopo che aveva questaimportante alternativa. Lo conobbi d'estate. Parlava poco, facevacaldo. Un giorno si presento' in redazione coi sandali ai piedi: "Sai, al Carlino di Pesaro in pausa pranzo faccio un salto almare". "Qui non c'e' il mare Simone, torna a casa e mettiti unpaio di scarpe. Quando vai in giro non rappresenti solo te stesso". Ando'. Da allora lo chiamai 'soldatino'. Gli piaceva. Lo richiamai, sempre d'estate: "Che fai soldatino?". "Il basket al Carlino". "L'eta' dell'innocenza e' finita. Vieni a fare la politica da noi?". Qua dentro ha fatto tante cose. Sempre al microscopio. Ha fattole bucce alla classe dirigente di tutta la REGIONE. Mai una smentita. Che soldato ragazzi.(M.S.)
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Simone e' un gran giornalista, vede la notizia e scrive come tutti dovrebbero. Simone e' un uomo coraggioso. Difficile pensare che non ci sia sotto quella lampada, alla prima scrivania a sinistra entrando in redazione. Impossibile. (Giuseppe Pace)

Ciao Simone

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