La Federazione Nazionale della Stampa Italiana incontra il coordinamento della manifestazione 9 aprile "il nostro tempo è adesso".
Il precariato e le difficili condizioni del lavoro autonomo giornalistico sono una grave alterazione del mercato del lavoro che colpisce le persone e, alla lunga, è motivo di sofferenza per il sistema dell’informazione, dove visioni editoriali miopi, aggredendo anziché valorizzare il lavoro professionale, finiscono nella trappola di un mercato fatto di concorrenza sleale. La Fnsi da tempo sollecita un’inversione di tendenza e di marcia, di carattere culturale e politico, chiamando nel contempo le parti imprenditoriali alle loro responsabilità industriale e sociale. In questo quadro tutte le iniziative che tendono a porre in primo piano nell’agenda pubblica del Paese la lotta al precariato e le iniziative per il suo superamento meritano ascolto e attenzione.
Per questo oggi i vertici (Segretario Generale Franco Siddi, Presidente Roberto Natale, Responsabile per il piano contro il precariato Fabio Azzolini e i membri di Giunta Leyla Manunza, Paola Vescovi e Carlo Parisi) della Fnsi hanno tenuto, nella loro sede nazionale a Roma, un incontro con le rappresentanti del comitato promotore della manifestazione civica del 9 aprile contro il precariato. Si è trattato di un momento di valutazione e approfondimento intenso sulla piattaforma di una “manifestazione aperta”.
Gruppi e reti di giornalisti saranno presenti alla manifestazione.
La Fnsi conferma e rafforza il proprio impegno concreto per affrontare i nodi del precariato e delle anomalie dei rapporti di lavoro autonomo che sempre più spesso sono forme di sfruttamento vero e proprio, incoraggiando dialogo e prosecuzione di tutte le espressioni della categoria, sin dai livelli di base delle Associazioni regionali di stampa.
Il movimento dell’opinione pubblica ha la sua importante valenza. L’informazione ha il dovere di prestare sempre di più attenzione alle urgenze di intervento contro l’elusione degli obblighi sociali e della contrattazione per combattere le forme di inquadramento anomalo, per esigere giusti compensi per le prestazioni professionali autonome, per un welfare dignitoso che metta tutti i lavoratori e le lavoratrici nella condizione di pari cittadinanza. Sono necessari anche interventi legislativi e chiare norme per superare lavoro nero e precariato in un’ottica di tutela dei diritti del lavoro come diritti umani fondamentali.
I temi del precariato devono diventare assolutamente centrali nell’agenda pubblica del Paese.
Come parte sociale, la Fnsi confida anche nell’attività diffusa di iniziativa sociale e sindacale dei colleghi per rafforzare, con speranze di successi migliori del passato, storiche battaglie per la stabilizzazione dei posti di lavoro precari, per il giusto compenso dei freelance, per una previdenza che assicuri un unico regime contributivo e uguali prestazioni per tutta l’area del lavoro autonomo.
Durante l’incontro è stato anche riconosciuto quanto sia necessario saper combinare le iniziative di base con il rafforzamento del sistema delle rappresentanze, inclusivo e sempre meno corporativo, per efficaci azioni di lotta al mercato selvaggio del lavoro in tutti i settori, da quelli pubblici a quelli privati e, ovviamente, tra questi, quello dell’editoria dove si gioca una partita fondamentale per la libertà e la dignità di tutti.
Frattanto la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, per la sua parte, su queste materie continuerà l’interlocuzione istituzionale, cominciata con l’audizione fatta dalla Commissione Lavoro del Senato, con gli editori, contemporaneamente con il negoziato della parte economica del contratto, e con tutto il sindacalismo confederale, attraverso la richiesta di confronti diretti bilaterali.
FNSI
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