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martedì 2 marzo 2010
I coordinamenti si espandono. Prima assemblea dei giornalisti precari in Campania.
Un questionario per fotografare la realta' del precariato in Campania, un mini-documentario interpretato da giornalisti, testimonianze e storie di cronisti senza contratto. E' partito cosi', a Napoli, il Coordinamento giornalisti precari della Campania. Un centinaio di partecipanti, si legge in una nota, ha preso parte alla prima assemblea pubblica del Coordinamento. Presenti, all'evento, promosso negli spazi della libreria 'Ubik', il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli; il presidente dell'Assostampa Campania, Vincenzo Colimoro; il presidente dell'Unione Cronisti campani, Renato Rocco e il consigliere del Corecom Campania, Gianni Russo, tra gli altri L'indagine condotta dal Coordinamento, su un campione di oltre cento giornalisti, ha portato alla luce una realtà drammatica: il 36% degli intervistati non percepisce nemmeno un rimborso spese, il 37% non guadagna piu' di 500 euro al mese. Soltanto l'11% degli intervistati risulta contrattualizzato, il 66% risulta ''abusivo'' o con collaborazione ''a progetto'', mentre il 23% del campione risulta disoccupato.Dal dibattito e' emersa la volontà di costituire un'associazione che raccolga le istanze e formalizzi proposte operative per aiutare i colleghi che si affacciano a questa professione e supporti i professionisti con sportelli informativi, seminari e approfondimenti sul giornalismo. Ordine e sindacato hanno dato piena disponibilità ad instaurare un dialogo e una collaborazione con la nascente associazione. Il coordinamento e' anche on line, sul sito www.cronisti.info. (ANSA).
domenica 21 febbraio 2010
Report Riunione Lunedì 15 Febbraio
Pienone in sala, discussione animata e spunti sui quali riflettere: ecco cosa vi siete persi!
Cari colleghi
Lunedì scorso sera nella sede dell'Ordine dei Giornalisti di Bologna il Coordinamento Free-Ccp ha ospitato in un’affollata assemblea Daniela Stigliano, vicepresidente della Fnsi con delega ai lavoratori autonomi. Eravamo quasi cinquanta, non c’era una sedia libera e questo non può che essere un buon segnale.
E' stata l'occasione per illustrare l'ultima novità all'interno della Federazione della Stampa che ci riguarda direttamente. Con un ritardo degno di un Frecciarossa, infatti, la Fnsi ha deciso di creare una Commissione per il Lavoro Autonomo. Lo scopo ''e' favorire la tutela professionale, sindacale e previdenziale dei giornalisti lavoratori autonomi''. Tradotto significa che anche il sindacato dei giornalisti si è accorto che precari, freelance e simili hanno diritto a una rappresentanza qualificata. Salutiamo la notizia con un corale e sonoro alleluia!
La Commissione sarà costituita da un Presidente e da rappresentanti eletti dalle rispettive assemblee generali dei lavoratori autonomi. Sarà anche eletto un coordinatore che lavorerà al fianco del Presidente che invece sarà nominato dalla giunta della Fnsi. Contestualmente sarà creata l'Assemblea Nazionale dei Lavoratori Autonomi e in ogni regione sarà costituita, su base elettiva, una commissione regionale per il lavoro autonomo. A eleggerla l'Assemblea Regionale.
Durante la riunione abbiamo fatto presente alla Stigliano le nostre richieste:
- l’apertura di un tavolo con gli editori per discutere delle condizioni lavorative dei free lance, precari e autonomi (non rappresentati nell’ultimo contratto di lavoro firmato nei mesi scorsi)
- porre in cima all’agenda il problema della rappresentanza dei free lance, precari e autonomi nei comitati di redazione
All’assemblea ha partecipato anche il vice direttore vicario dell’INPGI, Mimma Iorio. Ci ha esortato a denunciare eventuali situazioni di inadempienza contrattuale (anche in forma assolutamente anonima). Questo perché, avendo creato un coordinamento deputato a trattare con le aziende, il peso nelle trattative non sarà più sbilanciato come prima, ma ci sono più possibilità di vedere rispettati i nostri diritti.
Si continua anche con la distribuzione dei questionari (anonimi ça va sans dire) nell'ottica di poter stilare al più presto un'indagine sulle condizioni reali di tutti noi in regione, come stanno facendo anche i colleghi del Veneto e del Friuli Venezia Giulia.
Un ringraziamento particolare alle facce nuove, ai colleghi di Ferrara e del Veneto, venuti appositamente per l'occasione.
Cari colleghi
Lunedì scorso sera nella sede dell'Ordine dei Giornalisti di Bologna il Coordinamento Free-Ccp ha ospitato in un’affollata assemblea Daniela Stigliano, vicepresidente della Fnsi con delega ai lavoratori autonomi. Eravamo quasi cinquanta, non c’era una sedia libera e questo non può che essere un buon segnale.
E' stata l'occasione per illustrare l'ultima novità all'interno della Federazione della Stampa che ci riguarda direttamente. Con un ritardo degno di un Frecciarossa, infatti, la Fnsi ha deciso di creare una Commissione per il Lavoro Autonomo. Lo scopo ''e' favorire la tutela professionale, sindacale e previdenziale dei giornalisti lavoratori autonomi''. Tradotto significa che anche il sindacato dei giornalisti si è accorto che precari, freelance e simili hanno diritto a una rappresentanza qualificata. Salutiamo la notizia con un corale e sonoro alleluia!
La Commissione sarà costituita da un Presidente e da rappresentanti eletti dalle rispettive assemblee generali dei lavoratori autonomi. Sarà anche eletto un coordinatore che lavorerà al fianco del Presidente che invece sarà nominato dalla giunta della Fnsi. Contestualmente sarà creata l'Assemblea Nazionale dei Lavoratori Autonomi e in ogni regione sarà costituita, su base elettiva, una commissione regionale per il lavoro autonomo. A eleggerla l'Assemblea Regionale.
Durante la riunione abbiamo fatto presente alla Stigliano le nostre richieste:
- l’apertura di un tavolo con gli editori per discutere delle condizioni lavorative dei free lance, precari e autonomi (non rappresentati nell’ultimo contratto di lavoro firmato nei mesi scorsi)
- porre in cima all’agenda il problema della rappresentanza dei free lance, precari e autonomi nei comitati di redazione
All’assemblea ha partecipato anche il vice direttore vicario dell’INPGI, Mimma Iorio. Ci ha esortato a denunciare eventuali situazioni di inadempienza contrattuale (anche in forma assolutamente anonima). Questo perché, avendo creato un coordinamento deputato a trattare con le aziende, il peso nelle trattative non sarà più sbilanciato come prima, ma ci sono più possibilità di vedere rispettati i nostri diritti.
Si continua anche con la distribuzione dei questionari (anonimi ça va sans dire) nell'ottica di poter stilare al più presto un'indagine sulle condizioni reali di tutti noi in regione, come stanno facendo anche i colleghi del Veneto e del Friuli Venezia Giulia.
Un ringraziamento particolare alle facce nuove, ai colleghi di Ferrara e del Veneto, venuti appositamente per l'occasione.
venerdì 12 febbraio 2010
Buone nuove? Iacopino (segretario O.d.G. nazionale): "Gli stagisti non devono fare i redattori"
Iniziamo col segnalarvi un intervento fatto oggi dal segretario dell'odg nazionale Enzo Iacopino riguardo l'"ipotizzato" uso di stagisti a costo zero per la sostituzione dei redattori.
Dalle dichiarazioni di Iacopino risulterebbe che le università convenzionate con l'ordine (per gli stage del loro master di giornalismo) non potrebbero dare altri studenti se non quelli provenienti dalla scuola di giornalismo. Ma allora anche le redazioni locali di Bologna dovrebbero prendere stagisti solo dalle scuole e non accettare più gli altri studenti universitari?
Ecco l'articolo dal sito www.odg.it
TG1: trasformare gli stagisti in redattori è anche una violazione disciplinare
Il segretario dell’Ordine nazionale dei GiornalistiEnzo Iacopino invita i vertici della Rai a riflettere sulle conseguenze che, in base alle norme dell’Odg, possono derivare con l’ipotizzato uso di stagisti all’interno della redazione internet del Tg1 : “Gli studenti debbono essere tali. Fanno gli stages per imparare, non per sostituire a costo zero i giornalisti. Questa è una logica mercantile, non quella di un servizio pubblico e neanche quella che dovrebbe appartenere a tutti quanti operano in un settore delicato qual è quello dell’informazione”.
"Senza contare - aggiunge Iacopino - che le Università che hanno convenzioni con l’Odg per i Master in giornalismo sono impegnate a non fornire studenti del corso di laurea in scienza delle comunicazione o di altri corsi a redazioni giornalistiche qual è, senza dubbio, quella ipotizzata per la parte internet del Tg1".
Il segretario dell’Odg invita i colleghi che operano nella testata, ai vari livelli di responsabilità, a tenere presente che le norme esistenti prevedono provvedimenti disciplinari per l’uso improprio degli stagisti, comunque arrivati presso le redazioni.
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